Molte volte mi soffermo a pensare come il tempo sia volato così velocemente, con un po’ di malinconia, ma anche con un buffo sorriso stampato in faccia ricordo i tempi passati.
Quante ruzzolate all’aria aperta ci siamo fatti, ma ad un certo punto la mamma ci chiamava e noi dovevamo lasciar perdere di giocare a malincuore, perché era ora di rientrare e di fare merenda.
Poi è arrivato il tempo in cui far merenda è diventato un piacere perché era un modo per prenderci una sana pausa dai compiti.
Proprio sana, visto che la nonna non ci faceva mangiare le solite merendine confezionate, ma pane e olio.
Ricordo ancora la sua “panzanella”, dalle nostre parti la ricetta originale prevede fette di pane raffermo che vengono bagnate e condite come se fosse una bruschetta, ma mia nonna me la faceva nel modo più semplice possibile utilizzando olio, aceto e sale.
Ricordo quando andavo a prendere le uova nel pollaio e puntualmente c’ era la solita gallina fastidiosa che non si spostava e non mi permetteva di prendere l’uovo.
Mi sembra ancora di sentire la sensazione dell’uovo caldo fra le mie mani e le urla di nonna per tutte le “frittate” fatte sulle scale.
Come ricompensa, se facevo la brava, la nonna mi faceva l’uovo sbattuto al cacao, anche se non vedevo l’ora di mangiarlo, volevo vederlo crescere sempre di più dentro la tazza e chiedevo a nonna di sbattermelo forte forte.
Poi è arrivato il periodo di aiutare le nostre mamme nelle pulizie, non so voi, ma io ricordo quel macigno di lucidatrice per i pavimenti, che più spostavo verso sinistra più mi scivolava verso destra.
Ma vi ricordate quando mettevamo a bollire il latte nel pentolino, più lo guardavi e più non bolliva mai, poi quando ti giravi, meno di mezzo secondo, puntualmente lo vedevi fuoriuscito che ricopriva tutti i fuochi.
Chi di noi non ha mai aiutato a sgranare i piselli, io mi sbrigavo a metterli nella ciotola per vederli saltellare e sentirli sbattere, poi nel periodo dei pomodori si facevano le conserve, io ero l’addetta che riempiva i barattoli, ricordo il rumore della cannuccia che infilzava il pomodoro a pezzi nell’imbuto per farlo scendere nel barattolo e il tonfo del mestolo che si immergeva nell’enorme contenitore pieno di passata.
Ricordo con un sorriso il periodo dei piatti fatti a mano, io e mia sorella ci alternavamo nel lavare i piatti, ma non so come, era sempre il mio turno.
E voi quali “doveri” del passato ricordate con piacere?
Io sinceramente non li chiamerei neanche doveri, ma spezzoni di vita che porterò sempre nel mio cuore.
Sono davvero spezzoni di vita, della nostra vita. I nostri “amarcord” 😉
In particolare ricordo che durante la cottura del ragù, generalmente la domenica, ne pescavo sempre un pò col pane e quello era per me il miglior panino.
E poi come te aiutavo nelle faccende domestiche: ricordo che mi piaceva molto passare la cera sui pavimenti, lasciava un profumo di buono che oggi non ritrovo più.
un abbraccio
Affy
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Pure io ero pazza del ragù, se avanzava un po’ la scarpetta era assicurata. Bei ricordi!!! Ciao Affy un abbraccio.
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Leggendo il tuo blog sono giunta a questo post e che bei ricordi! sembrano i miei…le ricerca delle uova dalla nonna, che bello scovare i posti dove le galline le deponevano…ma anche “rubare” i frutti del cachi al nonno che se li curava aspettando che maturassero, e poi le faccende domestiche con la mamma, lucidatrice compresa, ricordo ancora il giorno in cui presi la scossa dal filo”scoperto”, le fette di pane col pomodoro “strusciato” e poi le lasagne della domenica e mia madre che a fine preparazione mi faceva un piattino con gli avanzi di pasta sugo e besciamella….mmmh che buone!
Quali doveri del passato ricordo?? sinceramente con piacere nessuno…anzi! ricordo che una mattina rifacendo il mio letto da adolescente, pensai al fatto che avrei dovuto rifarlo ogni giorno per tutti i giorni della mia vita e la cosa mi sgomento? non poco… Adesso mi fa piacere occuparmi delle faccende domestiche….chi l’avrebbe mai detto a quel tempo?
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Anche io odiavo fare le faccende che mamma mi imponeva eppure adesso ho aperto perfino un blog che parla di questo come cambiano i tempi, ma i ricordi più belli sono sempre quelli dell’infanzia e dell’adolescenza anche se a quei tempi ogni minimo problema era un dramma e non vedevi l’ora di diventare grande. Ora voglio tornare bambina;-)
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