Nel periodo dell’adolescenza mi chiudevo in camera e stavo ore ed ore con la radio accesa a sentire le mie canzoni preferite.
Non avevo una stazione in particolare, cambiavo ogni qualvolta la canzone non mi piaceva.
Molte volte ero in attesa di cogliere la mia canzone preferita per registrarla, compravo sempre cassette vuote, mi piaceva scrivere la copertina con i nomi della canzoni da me registrate, decorarla con penne colorate, cuoricini e mi arrabbiavo se lo speaker di turno quasi alla fine della canzone parlava.
Era il mio modo di affrontare la vita, lì in quella stanza attraverso la musica, esprimevo le miei emozioni da adolescente, c’erano canzoni che mi facevano battere il cuore e pensare al ragazzo dei miei sogni, altre mi mettevano allegria e facevano crescere in me una forte energia, altre invece mi facevano ripensare a qualche episodio spiacevole.
Certamente oggi, ci sono artisti dei più svariati generi, ma io sono cresciuta ascoltando le canzoni degli 883, vedendo Festivalbar, sono pochi gli artisti che mi emozionano come mi emozionavano quelli dei miei tempi.
Se vi devo dire la verità sono molto all’antica, mamma fin da piccola mi cullava con le canzoni dei suoi tempi e ancora adesso se sento queste canzoni in radio mi si apre il cuore.
Una della canzoni che sentendola mi fa ancora venire la pelle d’oca è “Ballando al buio” degli Stadio, “Un pugno di sabbia” dei Nomadi e “Il segreto” degli Stadio mi mettono energia, “Io vagabondo” mi fa venire voglia di tirare fuori l’accendino, ma “Solo un brivido” dei Vernice è quella che butta fuori tutti i miei ricordi, non so perché ma questa canzone mi è rimasta e rimarrà per sempre nel profondo del mio cuore.
Mi ricordo le serate fino a tardi a vedere Sanremo e l’emozione di accendere la radio il giorno dopo e poter ascoltare per la seconda volta la nuova canzone trasmessa la sera prima, ed io stonata come ero prendevo una spazzola in mano e sognavo di essere io la protagonista su quel palco.
Ancora oggi ascoltare la musica mi trasmette alcune delle emozioni di un tempo, l’ascolto prevalentemente in macchina e ancora oggi appena la canzone non mi piace, cambio, come sono comodi quei comandi sul volante.
Molte volte, se devo dirvi la verità ritorno adolescente, chiudo i finestrini dell’auto per non farmi sentire, anche perché sono ancora stonata e canto a squarciagola la mia canzone preferita, mi succede poche volte, ma dopo averlo fatto mi sento libera da tutte le tensioni accumulate durante la giornata, della serie canta che ti passa.
Dopo un dura giornata di lavoro, salire in macchina e ascoltare una delle tue canzoni preferite, ti cambia l’umore della giornata, se poi prendi la giusta energia, il giusto ritmo, la noiosa strada per il ritorno a casa e soprattutto le rotonde prendono colore.
Le canzoni sono come i dolci accompagnano ogni ricorrenza della nostra vita, se ti svegli con un ritornello nella testa lo canti per tutto il giorno, vanno a pari passo con il nostro umore, canzone romantica per tranquillizzarci e riempirci il cuore, canzone rock per caricarci, c’è chi al mattino ha bisogno di un risveglio soft, chi invece di grinta ed energia, c’è una canzone per ogni persona.
E voi vi ricordate le canzoni della vostra adolescenza? Le emozioni di quei tempi? Riuscite anche oggi ad emozionarvi come un tempo, risentendole?